Nel 1980 avviene la svolta rock, grazie alla pubblicazione dell'album "Colpa D'Alfredo". Nasce così anche il personaggio Vasco, grazie soprattutto alla title-track (censurata in radio), e alla famosa esibizione in diretta dal Motor Show di Bologna, andata in onda a Domenica In che porta il giornalista Nantas Salvalaggio a scrivere un durissimo articolo in cui definisce Vasco "Ebete, cattivo e drogato". L'articolo, contrariamente a quanto desiderato dall'autore, aumenta la popolarità di Vasco.
Nel 1981 viene pubblicato l'album "Siamo Solo Noi". La title-track verrà votata anni dopo come "Miglior canzone rock italiana di sempre". Sempre nello stesso anno fu curiosa l'esclusione dal Festivalbar: inizialmente la casa discografica, decide di puntare come primo singolo proprio con il brano che dà il titolo album, successivamente viene lanciata "Voglio andare al mare" ma nei juke-box rimane la copertina del singolo "Siamo Solo Noi", per questo equivoco viene squalificato. Il boom avviene nel 1982, quando con il brano "Vado al Massimo" (che dà il titolo all'album), partecipa a Sanremo. Ed è proprio la sua esibizione a non passare inosservata, dove dapprima canta fuori tempo e visibilmente emozionato, nel finale uscendo mette il microfono in tasca, ma il filo è troppo corto e cade a terra, senza che Vasco lo raccolga, scatenando l'ira di Cecchetto, presentatore di quell'edizione. Il brano si classificherà ultimo, ma non importa; Vasco inizia ad avere una buona visibilità. Nel 1983, torna per la seconda e ultima volta (da concorrente), al Festival di Sanremo con il capolavoro "Vita Spericolata" (musica di Tullio Ferro), brano snobbato dal festival ma non dal pubblico che la elegge "una delle più belle canzoni italiane mai scritte". Il successo dell'album Bollicine è strepitoso e supera il milione di copie, vincendo il Festivalbar.
Il trionfale tour viene immortalato nell'album live "Va bene va bene così", con l'unico brano inedito che dà il titolo all'album. Nell'aprile del 1984, viene arrestato per possesso di stupefacenti, viene condotto in carcere dove rimane per 22 giorni. Riguardo a questa esperienza qualche anno dopo Vasco ammette "in quel periodo prendevo anfetamine per non dormire, prima o poi doveva finire in qualche modo...ed è stato meglio così".
Archiviata questa vicenda poco felice, Vasco si rimette a lavoro sul nuovo album che viene pubblicato nel 1985 dal titolo "Cosa succede in città". Viene accolto freddamente dalla critica, ma alla fine risulta una degli album più venduti dell'anno. A due anni di distanza viene pubblicato uno dei suoi lavori più apprezzati, "C'è chi dice no". L'album contiene tra le altre "Vivere una favola", "Ridere di te", "Ciao" e la title-track stessa che si rivelano ottimi successi. Il tour viene immortalato nella Vhs "Vasco Live 87". Alcuni spezzoni di essa, vengono utilizzati nel film "Ciao mà...saluti da Roma", in cui Vasco fa anche da comparsa, senza però recitare. Nel 1989, viene nuovamente arrestato perché trovato in possesso di 1 grammo di cocaina (poi riconosciuta per uso personale), passa una notte in carcere. Sempre nello stesso anno, la Steve Rogers Band e il produttore Guido Elmi, lasciano Vasco che intanto approda alla casa discografica Emi. Viene pubblicato l'album "Liberi Liberi" che ottiene un ottimo successo, così come il tour che viene immortalato nel doppio album "Fronte del palco" con un inedito (Guarda dove vai), pubblicato nel 1990.