Una riflessione sulla monotonia delle strofe in una struttura a sei frasi:
1) Sembra strano anche (3 volte) a me (strofe 1 e 3),
2) sono ancora qui a difendermi
io non possa più proteggerti,
ma non voglio più nascondermi (l'unica parte delle strofe variabile)
3) e non è mica facile (3 volte).
4) Hai ragione (3 volte) sempre (strofe 2 e 3) te (3 volte),
5) le mie scuse sono inutili (strofe 1 e 2),
e io devo ri-conoscermi (una piccola variazione)
6) ma non posso (3 volte)… senza (3 volte) di te (strofe 2 e 3).
Poi se metto insieme dove varia ho:
sono ancora qui a difendermi
io non possa più proteggerti,
ma non voglio più nascondermi
e io devo ri-conoscermi. 
Un giorno con calma scriverò un post su Vasco filosofo da sempre (per il suo carattere, diversamente trino, lo è profondamente).
Credo che ultimamente, dal 2000, gli sta mancando l'ironia dell'inizio e la presenza divertente di Riva. Ormai è un nonno, sposato con figli e nipoti, ma aveva la grande capacità di far risuonare i sentimenti passati. Quello che manca è
la vita spericolata emozionalmente in cui il suo amore rifiutato (dalla società, le persone, le donne) crea quella
triste rabbia che fa scaturire le sue canzoni (1977-1998): è come ricercare quell'abbandono che tanto lo ha fatto soffrire che purtroppo non c'è più