Beh, oggi si celebra un anniversario importante
Avevo scritto tempo fa un testo, che forse per vari motivi era rimasto nel cassetto.
Eccolo qui.
MODENAPARK NON E’MAI FINITO…. MODENAPARK NON E’ MAI INIZIATO
Il concerto ModenaPark è iniziato alle ore 21 del 01/07/2017
Il concerto ModenaPark è terminato alle ore 00:30 del 02/07/2017
Questi sono i fatti, e come in una battuta di un famoso film, non sono in discussione.
Ma nella percezione dei fatti, per noi che eravamo lì, in verità il tempo si è fermato un attimo prima che quel sole al tramonto finisse di sorgere…
Il nastro si è fermato, ed ha ripreso poi a camminare durante i fuochi d’artificio su Albachiara.
Tutto quello che c’è stato prima e dopo quel concerto è stato così intenso che ha finito per comprimere quel tempo di 3 ore e mezza del concerto in un attimo pari a quello di un battito di ciglio.
Qualcosa di speciale è avvenuto quella notte. Non credo nella magia, ma so per certo che una qualche forma di magnetismo quelle 225 mila persone radunate in quel preciso momento e per una precisa ragione in quel determinato posto, debbono averla generata.
E così è successo che il ConceRto di ModenaPark si è scisso dal ConceTto di ModenaPark, dalla percezione di ModenaPark, un po’ come avviene per la temperatura o l’inflazione…c’è quella reale, e poi c’è quella percepita…e la percezione di ModenaPark inizia ben prima delle ore 21:00 del 01/07/2020.
Forse risale a più di 1 anno prima quando fu lo stesso Vasco ad annunciare l’evento alla vigilia delle date romane dell’estate 2016. Vasco era intervistato in un auditorium e alla notizia del festeggiamento per i 40 anni da carriera, i fan esplosero in un boato che già avrebbe dovuto far capire cosa sarebbe successo…
La percezione di ModenaPark ha avuto inizio anche con la messa in vendita dei biglietti…Non una pubblicità, solo il passa parola dei fans, solo l’annuncio di Vasco, ma i numeri che cominciarono a circolare erano spaventosi…30 mila in prevendita, 100 mila nella prima giornata di vendita aperta, 180 mila…record italiano…220 mila…record mondiale. Un’escalation di numeri seguita dal tam-tam sui social con scene virtuali di giubilo, di emozione, di condivisione, di consapevolezza di aver cominciato a scrivere la Storia…
E così è iniziata anche la percezione del luogo fisico di ModenaPark, a scoprire quel luogo ai più sconosciuto, a cercare in rete i video dei droni che lo sorvolano, ad immaginare dove sarebbe stato messo il palco, le transenne, i settori, i pit…
Lo abbiamo visto animarsi quel PaRco, abbiamo visto crescere quel PaLco, a prendere vita e luce grazie ai video postati sui social dagli inviati sul posto…Abbiamo seguito i siti di informazione come la Gazzetta di Modena o ModenaToday o VivaTicket, con le informazioni per raggiungerlo, per programmare il viaggio, la notte, l’arrivo, la partenza, lo zainetto dalle dimensioni giuste, le bottigliette con i palloncini al posto dei tappi. Si perché la paura è stata compagna di viaggio, fastidiosa, messa da parte in un angoletto, ma c’era…a poco più di un mese di distanza dal panico che aveva causato la tragedia in Piazza San Carlo a Torino…
ModenaPark è iniziata per le strade di Modena, nelle strade senza automobili, nei locali che sparavano la musica e la gente in strada abbracciata a cantare con la birra in mano, è iniziata negli sguardi dei vecchietti affacciati alle finestre ad osservare questa moltitudine festosa…è proseguita in quelle reti che circondavano il parco, negli ingressi dei pit, in quell’erba arida, secca, nell’elicottero che sorvolava sulle nostre teste.
Insomma, la percezione di ModenaPark ha avuto tanti inizi, probabilmente per ognuno diverso…e soprattutto non ha avuto fine alle ore 00:30 del 02/07/2017.
ModenaPark è proseguita nel cammino lungo quella Via Emilia colma come un fiume in piena verso i pullman, verso i treni…. nel ritorno verso casa, e di certo non è finita nel momento in cui hai chiuso gli occhi.
La percezione di ModenaPark per assurdo è proseguita anche 15 giorni dopo quando al concerto degli U2 a Roma ritrovi in sacco di persone reduci del 01/07/2017, che riconosci si per la maglietta o il cappellino ma anche per quella luce negli occhi…e allora come calamite che si attraggono ti ritrovi a rivivere con loro quello spettacolare concerto con lo stesso spirito, neanche fosse un aftershow.
E’ proseguito quel giorno che hai messo il DVD nel salotto di casa, prosegue il 01/07 degli anni che sono venuti dopo quando FB ti ricorda, qualora te ne fossi dimenticato…, di rivivere quei momenti e ti ritrovi a celebrarlo ogni anno come fosse una festività.
E’ proseguito nei tour successivi perché ci si ritrova ancora a raccontarsi un qualche aneddoto di quella sera speciale.
Proseguirà anche tra 10 anni quando immagino una qualche festa in quel parco, o magari quando organizzerai un week end a Modena e porterai tuo figlio o tua figlia a vedere quel parco piene di gente che corre o va in bicicletta raccontando con le lacrime agli occhi quello che un giorno è accaduto in quel posto….
Gli racconterai che sul quel prato non c’erano solo i 40 anni di carriera di un Artista, ma anche quel ragazzo che al tuo primo concerto ti tiró su da terra dove eri finito per la ressa creatasi sotto la transenna.
C’era anche quello più eccitato che davanti ai cancelli urlava e faceva partire i cori, c’era quello che ti aveva offerto una birra quella sera che faceva un caldo da morire, c’era quella ragazza che quella volta che ti eri commosso per una canzone ti aveva guardato con complicità regalandoti un abbraccio…C’era quello che si era sentito male, quello che per lui quella sera era la prima volta e quello che era al trentesimo concerto, c’erano tutti quella sera su quel Prato, tutti gli zainetti, le scarpe da ginnastica, i pantaloncini, le magliette, i cappelletti, le bandane, i reggiseni, i torsi nudi, che hai solo incrociato durante questo viaggio straordinario.
Mi piace pensare che il 01/07/2017 ci fossero tutti…. anche chi non c’è più….e quei pochi istanti di silenzio un attimo prima che il sole al tramonto sorgesse, quel silenzio così irreale in quella moltitudine…è’ forse il momento in cui la magia si è compiuta. La consapevolezza di essere lì, in quel preciso istante, e solo per il fatto di esserci trovare il senso a tutto questo.
Poi è cominciato il concerto…. e niente, ancora una volta aveva ragione lui: “Benvenuti al concerto che non avrà mai fine, benvenuti nella leggenda”…. e le Leggende come si sa, hanno un inizio che risale alla notte dei tempi e non hanno mai fine perché si alimentano e si rinnovano del loro stesso RICORDO.