Proprio così, ci sono i tuttologi che insegnano i lavori che non hanno mai fatto.
Sono particolarmente d'accordo con l'ultima frase di Bolle.
Questa è un'altra questione che trovo molto interessante

.
Faccio un esempio pratico:
Dopo un terremoto, mi sono ritrovato a leggere un commento di un tizio che sosteneva una tesi tutta sua sulle cause del terremoto stesso. Allora non ho resistito e sono intervenuto con un commento del tipo:
"Guardi, le sue considerazioni sono errate poiché si basano su presupposti inesatti. Infatti, bla bla bla..."
In tutta risposta, il tizio prima mi prese per i fondelli perché gli davo del Lei (sono un utente strano, me ne rendo conto

), poi ha chiuso la questione perché "è così e basta lo sanno tutti, è evidente". Anche se a me, l'unica cosa che mi pareva evidente era la sua voglia di "vincere" la discussione e il suo totale disinteresse per ciò che dicevo (anche se aveva cominciato comunque lui a parlare di quello, quindi boh).
Ora, non è che io adesso voglio fare il figo e l'intelligente della situazione, anche perché non avrei particolari legittimazioni, però una cosa molto importante l'ho capita nella vita:
Più studio, imparo, capisco, più mi rendo conto della vastità delle cose che non conosco.
Potrebbe sembrare un paradosso, ma incredibilmente è proprio così. Ogni cosa nuova che impariamo non è altro che un bicchiere pieno di acqua sottratto all'oceano della nostra ignoranza, che non saremmo in grado di prosciugare del tutto neanche tra 100 vite.
Di conseguenza, tornando in topic, troppa gente non si rende conto della vastità delle cose che non sa e tende a semplificare il mondo in poche semplici cose, magari non sempre del tutto sbagliate, per carità, ma che sono, per forza di cose talmente parziali che non possono essere assunte a verità.
Pensiamo all'economia, al ponte Morandi, alla medicina (quanti santoni prolificano dispensando pillole di saggezza semplici semplici su come dimagrire o tenere lontane le malattie ecc... ? )