" Volo! Zorba! So volare!" strideva euforica dal vasto cielo grigio.
L'umano accarezzòil dorso del gatto.
"Bene, gatto.Ci siamo riusciti" disse sospirando.
"Si, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.
"Ah si? E cosa ha capito?" chiese l'umano.
"Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba.
"Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù" lo salutò l'umano.
Zorba rimase a contemplarla finchè non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto.