L'ho scoperto con gli anni, una delle storie più belle e originali della musica italiana, il fatto che sia andato via così presto ti fa venire un senso di tristezza perchè Rino poteva dare ancora tanto, tantissimo alla musica italiana.
Come biografia somiglia un po' a quella di Vasco: ragazzo di provincia che cerca di farsi notare "in città" grazie alle sue provocazioni e al suo distinguersi dall'artista comune. Molte canzoni sembrano senza senso, per i superificiali come quel ***** di Boncompagni che in un'intervista lo sfotteva pure, ma ogni parola non è messa a caso. Molti pezzi sono di un'attualità disarmante, come Spendi spandi effendi che più la ascolti, più ti viene da pensare che Rino all'alba degli anni 80 aveva già capito tutto, forse di più anche di quelli che ancor ora non si accorgono che siamo solo schiavi di personaggi molto più grandi di noi.
Musicalmente le sue canzoni non erano sublimi, usava di solito sempre gli stessi accordi (lo fa Ligabue, figuriamoci...

) ma sentendo qualche live alcuni arragiamenti meritavano. Timido ma eccentrico, educato ma provocatore, un personaggio che difficilmente ritroveremo nella musica italiana se andiamo avanti con Amici e xFactor.